ID 1313360359214776

Il libro di ricordi A. Baldovinetti

 

da: Alesso Baldovinetti

Pittore Fiorentino

conl’aggiunta dei suoi Ricordi.

Emilio Londi

1907

 

 

Trascrizione di Andreina Mancini
Edizione per il web a cura di Paolo Pianigiani

 

 

 

Il libro di ricordi A.

 

Il manoscritto autografo di questi Ricordi, che il Milanesi affermò trovarsi nell’Archivio dell’Ospedale di S. Maria Nuova, non è più stato ritrovato nelle diligenti ricerche compiute da diversi studiosi moderni e ormai devesi considerare, non si sa come, perduto.

La parte che ci rimane fu pubblicata da G. Pierotti (Lucca, 1868), in un opuscoletto per nozze oggi assai raro; sebbene il Pierotti non lo dica, l’eminente critico inglese Herbert Horne trovò che egli si era valso di una copia dei Ricordi, fatta da Gaetano Milanesi, che si conserva fra le sue carte nella Biblioteca Comunale di Siena.

Ma confrontando l’edizione del Pierotti col manoscritto del Milanesi si trova nella prima una serie infinita di errori: talvolta il Pierotti volle modernizzare l’ortografia, tal altra saltò le parole di cui non capiva il significato, tal altra ancora sbagliò nel leggere il manoscritto del suo contemporaneo. In mancanza dell’autografo pubblico qui la copia del Milanesi come quella che più si avvicina all’originale. (Bibliot. Comun. di Siena. Carte Milanesi, P. III, 40, c. 280).

Frontespizio: Estratto dei Ricordi di Alesso Baldovinetti morto nel 31 di Agosto 1499, libro autografo che si conserva nell’Archivio di S. Maria Nuova dal 1449 al 1491. Copiato il 12 febbraio 1850. G. M.

 

1449

Al nome di dio e della sua madre vergine maria eddi tutta la chorte di paradiso chemmi dieno gratie di fare qui in questo libro el buono prencipio ella buona fine ammen.

In questo Libro scriverro tutti mie richordi eddebitori e creditori el quale Libro sie dalesso di baldovinetto dalesso Baldovinetti chominciato addi 10 di diciembre 1449 segniato A.

1449, 23 luglio. Ricevo da Bernardo d’Aghabito de’ Ricci un pugnaletto in vendita, del quale pugniale gli debbo dare uno zolfo di mano di Tommaso fìnighuerri tornito a sue spese per grossi 6 d’ argento ossia L. 1. 13. [c. 1r.]

+

1450, 10 aprile. Ghuerio o Ghuccio (?) di Francesco di Michele deve dare fior. dodici larghi, quali +sono per una figura di Santo Ansano con sei storiette dallato posta nella pieve del Borgo a San Lo- renzo di Mugello, [c. 1v].

  1. Andrea di Bartolo da Chastangnio dipintore de dare addi sedici di giungnio 1454 lire quaranta il qua’ denari sono per uno panno grande el quale io gli cholorii ellavorai innuna chamera nella infermeria de servi; nel qual panno v’è dentro uno inferno cho molti igniudi effurie infernale e qual panno si è del singniore di Mantova el qual panno ci fecie fare Bocholino chancieliere di detto singnore. L.40.[c.2r.].
    1463. Giuliano di Nardo da Maiano legnaiuolo de dare a di 14 maggio 1463 fiorini cinque larghi e quali sono per uno cholmo gli dipinsi da chamera entrovi una nostra donna chol bambino cho- lorita. F. 5. [c. 3r.]

E de dare addì 8 di lulglio anno detto lire 1 e soldi 2 sono per una fìghura gli disengniai chon chavagli per uno letto ciò fecie appiero degli alberti. L. 1. 2. [ivi].

E de dare addì 24 di lulglio anno detto lire due e soldi quatro sono per ingiessatura duno quadro grande diede a bernardo ruciellai. L. 2. 4. [ivi].

E de dare addi 23 di settenbre 1463 fiorini tre larghi e qua danari sono per una storia gli disengniai duna natività di santa Liperata e cholorito el banbino ellatesta di nostra donna, e giuseppo. Fior. 3. [ivi].

  1. Giuliano di nardo dammaiano de dare addi 21 di febraio 1463 lire tre e qua danari sono per cinque teste gli cholorii a cinque fighure disengniate di mano dittommaso Finighuerri cioè una nostra donna uno angniolo uno santo zanobi chon due diachani dallato le quali fighure sono nella sagrestia di santa Liperata. L. 3. [c. 3r.].
  2. Paga L. 20 a Giuliano da Maiano per un cassone di 3 braccia d’ albero impiallacciato di noce con tarsie dappiè, col coperchio d’albero netto.

Paga L. 2 al medesimo per un quadro di br. 1 ½ senza cornice, [c. 3v.].

  1. Lionardo di Bartollommeo detto Lastra e con Giovanni dandrea vetraio deono dare addi 14 di febraio lire ciento venti e qua danari sono per dipintura duna finestra posta nelle cappella maggiore di Santa Trinita la quale finestra affatta fare Bongianni di Bongianni gianfigliazi a detto Lastra e con giovanni maestri di finestre di vetro ed io alesso lo disengniata e dipinta loro per soldi 40 el braccio quadro intendendosi lochio di sopra in detta somma e misura chon detta finestra. L.120. [c. 4v.]
  1. Richordo chome oggi questo dì 14 di febraio anno detto tolsi io alesso di baldovinetto Baldovinetti a dipingniere una tavola daltare di meser Domenicho marenghi chalonacho di santo Lorenzo e priore del munistero di santo anbruogio la quale tavola a andare in indetta (sic) chiesa e munistero nella qual ta (sic) a essere uno tabernacholo dove a stare el miracholo del sagramento con quatro santi dallato e angnioli chome dirà detto miser domenicho e debbo avere di paghamento di detta tavola lire cinqueciento a ongni mie spese doro e altri cholori ecceto che lengniame in tutto L. 500. [c. 6r.].

Evidentemente fino a questo punto il Milanesi copiò alla lettera il ms. che aveva davanti (eccettuate le due notizie dell’anno 1464); da questo momento si contentò invece di prendere degli appunti dei passi più importanti, seguitando però a trascrivere letteralmente le parti che lo interessavano. Questo spiega il passaggio dalla prima alla terza persona.

  1. 11 Aprile. Toglie a dipingere la tavola della cappella maggiore di S. Trinita da Bongiovanni di Bongiovanni Gianfìgliazzi, nella quale ha a essere una Trinità con due santi da lato, con angioli, S. Benedetto e S. Giovanni Gualberto. La dette finita il dì 8 Febbraio 1471; e n’ebbe dal Gianfìgliazzi in pagamento fiorini 89 larghi d’oro, [c.7r.].
  2. 1 Luglio. Toglie a dipingere la cappella maggiore di S. Trinita di Firenze da Bongiovanni di Bongiovanni Gianfìgliazzi per ducati 200 d’oro larghi da finirsi in tempo di cinque anni. [c. 7r.].
  3. 31 Luglio. Banco di Andrea gli deve dare lire 15 per disegnatura d’una finestra con una Nunziata di sopra a mezzo tondo, con altre figure di sotto a detta Nunziata, che doveva andare in S. Martino di Lucca, [c. 7v.].
  4. 26 Settembre. Lodovico di Paolo Niccolini che va podestà d’ Arezzo deve dare lire 16 per dipintura di quattro forzeretti da some, dipinti con sue divise e arme in compassi fatti con azzurro di Magna e cinabro e lacca, [c. 7v.].

28 Settembre. Lo stesso deve dare lire 3 per dipintura di due cassette di braccia due l’ una con sue divise.

A dì detto. Lo stesso dare lire 14 per cinque targoni dipinti con sue divise e arme in mezzo. Quattro rotelle come sopra. Cinque targhette come sopra.

A dì detto. L. 3 per quattro arme con grillande fatte a’ forzerinetti vecchi da some con buoni colori .

A dì detto. L. 2 per un’arme grande fatta in uno compasso di 3/4 di braccio disegnata a punto e forata, che il Niccolini voleva spolverizzare e fare da sé.

1481, 26 Gennaio. L. 100 per dipintura della finestra di S. Agostino di Arezzo [c. 8r]

1487, 16 Dicembre. L’arte de’ mercatanti dare fiorini 94. 3. 3 d’oro in oro per libbre 273 d’ oro invetriato da musaico tagliato e adoperato da Alesso e messo nella tribuna e chupola di S. Giovanni Battista di Firenze in braccia 13 e mezzo quadre, in istracci che erano in detta cupola e fessi, e altri rotti dov’ era caduto l’ oro, che vale al braccio quadro ducati 7 d’ oro in oro, che ne va libbre 20 tagliato per braccio quadro, [c. 11v.].

1487, 16 Dicembre. Fiorini 40 larghi d’ oro in oro, per materie aoperate per fare le paste, ovvero stucchi adoperati da Alesso in detta cupola, il quale stucco fu messo in braccia 32 di stracci e gonfi levati, e in braccia 8 di fessi ripieni, [ivi].

1487, 16 Dicembre. L’arte de’ mercanti avere fiorini 7 d’oro in oro per libbre 18 1/2 d’oro vecchio trovato nell’opera avuto per il detto lavoro.[ivi].

1487, 16 detto. Avuto dall’arte suddetta fiorini 110 d’oro per il lavorio suddetto [ivi]

1488, 16 Novembre. L’arte suddetta dare fiorini 9 e 3/4 larghi per materie comprate per racconciare i vescovi e i diaconi, che sono ne’ canti e ne’ fregi, che sono sotto a detti vescovi, che v’era di guasto braccia 9 e 3/4 [ivi].

1488, Sono i quadri dove sono i vescovi quadri 19 che sono braccia 1 e ¾ per ogni verso, che sono braccia 3 e più di quadro l’uno, che fanno la somma di braccia 57 e più di quadro. I Diaconi che sono ne’ canti sono larghi braccia uno e alti braccia 1 e 3/4, che fanno la somma di braccia 14 quadre, o circa in tutto braccia 71. I fregi sotto la cornice, alti più di mezzo braccio e per la lunghezza braccia 18 per faccia, che sono otto faccie, che fanno la somma di braccia quadre 72. Il guasto de’ vescovi, diaconi e fregi in tutto è braccia 9 e 3/4 di buona misura.[c 12v]

1488, 18 Novembre. Riscuote dall’arte suddetta fiorini 4 larghi d’ oro in oro, per parte di spese fatte dei detti vescovi e fregi, [ivi].

1489, 28 Maggio. L’arte suddetta dare fiorini 14 per braccia 2 1/2 di quadro d’ oro messo di suo ne’ profeti sopra la sepoltura di Papa Janni, [c. 13r].

Detto, detto. La suddetta arte dare fiorini 5 e 1/2 larghi d’oro per stucco messo ne’ profeti suddetti, [ivi].

  1. L’ arte suddetta per restauro dei profeti Giona, Abias e Amos dare fiorini otto larghi, [c. 13v].

13 Agosto. Altri fiorini 3. 3 per stucco messo ne’ detti profeti e nel fregio sotto ad essi. [ivi].

18 Settembre. Altri fiorini 3 1/2 per braccia 3 1/2 di stucco messo nel Crocifisso, [c. 14r.].

1489, 28 Gennaio. Altri fiorini 21 per spese fatte nel racconciare i profeti e fregi sopra la porta del mezzo sotto l’ organo, il quadro di mezzo che vi è S. Gio. Battista, l’ altro con Zaccheria, l’altro Giovacchino, l’altro Giuseppe, l’altro Ezechia e l’altro Josia; per stucco e oro. [c. 14r.]

1489, 28 Gennaio. L’arte dei Mercatanti suddetta dare fiorini 5 1/2 larghi per stucco messo in detti profeti e fregio nella faccia di mezzo, [ivi].

1489, 17 Marzo. L’ arte suddetta dare fiorini tre d’oro in oro per stucco messo ne’ profeti sopra el battesimo, [c. 14r].

1490, 21 Aprile. Gli si pagano fiorini 4 larghi per le spese fatte nel lavorio suddetto, [ivi].

27 Aprile. L’arte suddetta dare fiorini 3 1/2 per le spese fatte come sopra, [ivi].

3 Giugno. L’arte suddetta dare fiorini 2. 2 per braccia 1 e ½ d’oro messo ne’ profeti che sono nella faccia sopra il pozzo allato alla cappella, e cioè oro invetriato tagliato.

Dare l’arte suddetta fiorini 3.5 per braccia 3 e 1/2 di stucco messo ne’ profeti suddetti, cioè ne’ panni e ne’ fregi d’ attorno bianchi e neri e ne’ visi e barbe ec. e libbre due di stucco messo nel fregio di sotto, dov’era guasto le foglie e i cherubini e fregi bianchi e neri attorno a detto fregio, [ivi].

1491, L’arte de’ Merchatanti de’ dare addi 23 dottobre 1491 fiorini sedici doro innoro; e qua danari sono per oro e stucho chio messo di mio nella chappella maggiore di sanminiato cioè innistraci errotti, comanno veduto e frati di mano in mano che io lavoravo, e rimettevo loro invetriato di mio dovera chaduto nell’archo della chappella e dovera chaduto e ghuasto. Fiorini 16. [ivi].

**

 

Il libro di ricordi B.

 

Questo libro fu scoperto da Herbert Horne nell’ottobre del 1902, ma fu per la prima volta pubblicato da Piero Bagnesi-Bellincini in Miscellanea d’arte, marzo 1903, pag. 50; l’Horne lo pubblicò poi nel Burlington Magazine, appendice al vol. Il del 1903, pag. 381. Si trova nell’Archivio di S. Maria Nuova, Libri di S. Paolo, filza « Libri diversi ». Autografo.

 

RICHORDI.

B.

 

1470

[c. 1r.] In questo quaderno faro richordo di tutte le spese faro nella chappella maggiore di Santa trinita, cioè oro azurro verde lacha congni altri cholori e spese che achadranno in detta chappella e chosi siano rimasi dachordo meser Bongianni Gianfìgliazzi aloghatore e padrone di detta chappella chome appare per una scritta soscritta di sua mano laquale io tengho.

1470

[c. 2r] Chonprai addi 9 dimarzo anno detto libre 2 e oncie 9 d’azurro di mangnia da chardinale del Bulletta per pregio di soldi 20 l’oncia fu azurro sottile L. 42. S. 18.

E a di 12 di marzo anno detto, chonprai libre 4 e oncie due emmezo d’azzurro di mangnia per pregio di soldi 33 l’oncia L.83 S.6.

E addi venti di marzo chonprai libre 6 di verd’ azzurro per pregio di soldi 14 l’oncia L. 50. S. 8.
E addi 25 di marzo chonprai libre 20 di più cholori chostorono tutti insieme lire. 28. cioè lire ventotto L. 28. S. — d.—

E adi 28 daprile anno detto chonprai sedici quaderni di fogli reali da straccio per soldi. 5. el quaderno per fare gli spolverizi de’ profeti e altri spolverizi accaggiono indetta volta
L.4, S.—d.—

E adi. 31. daprile anno detto chonprai libra una e oncie. 7. dazurro di mangna da uno tedescho in una vescicha per pregio di soldi 81 l’oncia                                                                  L. 29, S. 9 d. —

1471

[c. 2v.] E addi 24 di maggio anno detto chonprai libre. 4 e oncie 5 di digiallo cioè arzicha per detta chappella per pregio di di soldi. 13. l’oncia L. 34, S. 9.

E addi. 24. di luglio chonprai libre quatro d’olio di seme di lio per pregio di soldi 4 la libra L. —, S. 16.

E addi 29 d’aghosto chonprai da Bernardino di Ventura che fa e’ pennegli pennegli. 58. di vaio tra grossi e sottili l’ uno per l’altro grandi e ppiccholi L. 1 S. 12.

E adi 29 d’aghosto spesi tra vasegli nuovi e pentolini e setole e spagho per far pennegli di setole e pportatura di chassette e chapre per asercitio di detta cliappella L. 3, S. 5.

E addi primo di settenbre anno detto chonprai oncie cinque di lacha fine per pregio di soldi 14 l’oncia in tutto L. 3, S. 1.

E addi 25 di settenbre detto anno detto chonprai libre due d’azzurro di mangnia da Giovanni d’ Andrea vetraio per pregio di soldi. 25. l’oncia disse era d’ un suo chompare chorriere l’avea re- citato de Vinegia volle detto giovanni soldi 4 per andare abbere  L. 30, S. 4.

1472

[c. 3r.] E addi 12 d’aprile anno detto chonprai libre cinque d’azurro di mangnia cioè biadetto per fare el letto sotto l’azurra fine el quale chonprai da Lorenzo di Piero dipintore in Borgo Sant’ ap- postolo per pregio di soldi 5 l’oncia L. 15, S. —

E addi 15 di giungnio anno detto chonprai da Domenico battiloro pezi mille setteciento d’oro fino in due volte la prima fu cinquecento lo sechonda melle dugiento messo in sollo stangnio per pregio di lire sesantuna L. 61, S. —

E addi 15 di giungnio chonprai da Giovanni battiloro detto Bosso pezzi cinqueciento d’oro line messo in sullo stangnio per pregio di lire diciotto L. 18, S. —

E addi 23 di giungnio anno detto chonprai pezzi quattromila d’oro fine per pregio di lire tre e soldi quattro el centinaio da uno gienovese cioè oro battuto a Ggienova L. 128, S. —

E addi 28 di giungnio anno detto chonprai fogli ottantasei di stangnio giallo per mettervi suso l’oro in tutto chosto L.8, S.—

E addi 9 di lulglio chonprai libre otto di vernicie liquida per appichare l’oro insulla volta cioè gli ornamenti d’oro fino L.3, S.4

1472

[c. 3r.] E addi 14 di settenbre anno detto chonprai oncie otto di cinabro fine per fare e cherubini dell’ archo dinanzi di detta chappella per pregio di soldi 2 e danari otto l’oncia L. 1, S. 1, d.4.

E addi 13 di giennaio anno detto chonprai libre 2 e oncie dieci d’azzurro di mangnia da uno polacco per pregio di soldi venti l’oncia azurro chiaro bello sottile L. 34, S. —

[D’altra mano]

Seghuitasi per fare Richordj per lospedale di pizichora del terzo ordjne dj san franchesco iscritto per giovanj diser antonio vanizzij.

 


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