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Il coretto di Maria Maddalena de' Medici con l’affaccio sulla Basilica della SS Annunziata

Dal Museo archeologico nazionale di Firenze scorci e sguardi inediti sulla Piazza e sulla Basilica della Santissima Annunziata
per la festa della Rificolona

 

Apertura straordinaria serale del Museo, del corridoio del Palazzo della Crocetta e del Coretto di Maria Maddalena de’ Medici.

Laboratori per bambini e visite guidate tematiche con il direttore, le curatrici e le restauratrici ai grandi bronzi della Chimera, dell’Arringatore, della Minerva, della testa di Cavallo Medici-Riccardi e ai sarcofagi della sezione egizia.

 

Mentre proseguono i lavori per il riallestimento del museo, la movimentazione di alcune opere e le mostre fuori sede, non mancano occasioni straordinarie dedicate a cittadini e turisti per visitare e scoprire spazi non sempre aperti al pubblico e ammirare e approfondire capolavori noti e meno noti di una delle collezioni archeologiche più importanti al mondo.

Sabato 7 settembre 2024 il nuovo appuntamento con la rassegna di “SFIDA – Serate Fiorentine di Archeologia” coincide con la festa della Rificolona e per l’occasione il Museo sarà aperto straordinariamente anche dalle 18 alle 22 con un articolato programma di iniziative per tutti, comprese nel biglietto di ingresso, e con l’apertura straordinaria del corridoio del Palazzo delle Crocetta attuale, sede del museo, e del “Coretto” di Maria Maddalena de’ Medici con l’affaccio sulla Basilica della Santissima Annunziata per uno sguardo inedito sulla piazza in festa, in attesa delle celebrazioni religiose della serata.

Il corridoio della Crocetta, che unisce il palazzo alla Basilica, fu realizzato fra il 1619 e il 1620, per la principessa Maria Maddalena, ottava figlia di Ferdinando I e Cristina di Lorena, sorella del granduca Cosimo II che avviò una “bellissima fabbrica” adiacente al Monastero per permettere a Maria Maddalena “malcomposta nelle membra” di condurre una vita all’altezza del suo rango, protetta dagli sguardi del mondo esterno.

Alle 18.00 “Sulle tracce di Maria Maddalena de’ Medici” il laboratorio didattico per bambini dai 5 agli 11 anni, a cura dei Servizi educativi del MAF, riporterà i partecipanti indietro nel tempo recuperando le atmosfere della vita della principessa nascosta, attraverso la sua storia, le musiche del tempo e una speciale attività pratica, che consentirà loro di realizzare una Rificolona speciale da sfoggiare più tardi, come gli storici contadini, alla tradizionale sfilata e alla festa che si svolgerà proprio nella piazza su cui si apre l’ingresso del museo. (Durata di 75 minuti circa)

Alle 18.30, 19.30 e 21.15 apertura straordinaria per tutti del “Corridore” di Maria Maddalena e del Coretto, con la curatrice Claudia Noferi, e affaccio sulla Basilica della SS. Annunziata. Il corridoio delle gemme vi porterà in uno degli angoli più intimi e suggestivi del Palazzo della Crocetta alla scoperta della vita di una dama seicentesca della famiglia de’ Medici.

Attenzione: si potrà partecipare al laboratorio per bambini e alle visite al corridoio e al “Coretto” esclusivamente con prenotazione obbligatoria:

claudia.noferi@cultura.gov.it

o tel. 0552357715 dal lunedì al giovedì dalle 8:30 alle 15:30.

 

 

 

                                         

 

Non occorre prenotazione, invece, per le altre visite alle collezioni del Museo.

Alle 18.15 e alle 20.45, le due visite con il direttore Daniele Federico Maras “Parliamo di capolavori: la Chimera e l’Arringatore” sono dedicate ai due spettacolari grandi bronzi capolavori etruschi.
La Chimera, il capolavoro iconico simbolo del museo e il numero 1 di inventario delle collezioni, è ancora per poco più di un mese nella sua consueta collocazione prima del suo trasferimento ad Arezzo, dove sarà la protagonista assoluta delle celebrazioni vasariane al centro della mostra “Il Teatro delle Virtù”.

Nella stessa sala è l’Arringatore rinvenuto poco dopo la metà del Cinquecento nel territorio perugino. Una statua di bronzo etrusca a grandezza naturale della fine del II secolo a.C., che rappresenta un uomo maturo in vesti ufficiali, Aule Meteli, ritratto nell’atto di rivolgere agli dèi una preghiera: un gesto che per secoli è stato scambiato come la richiesta del silenzio in assemblea prima di un discorso (da cui il nome di “Arringatore”).

 

 

Alle 19.00 e 20.30, visite guidate alla sezione egizia “I signori della vita. Alla scoperta dei sarcofagi del Museo Egizio”, con la curatrice Anna Consonni.

 

La collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze comprende numerosi sarcofagi, datati tra il Medio Regno (a partire dal 1800 a.C. circa) e l’Epoca Romana, entrati a far parte della raccolta fiorentina in tempi e modi diversi. La visita consentirà di conoscere le appassionanti vicende legate alla loro acquisizione e raccontare la storia di coloro per i quali vennero prodotti. Sarà inoltre l’occasione per illustrare le loro caratteristiche, la complessa simbologia delle loro decorazioni e la loro evoluzione, per aiutarci così a comprendere meglio quello che forse è l’elemento più importante di una sepoltura egizia.

 

Alle 19.30 e 20.45 la restauratrice Giulia Basilissi illustrerà “Il restauro dei grandi bronzi del Museo: il caso della Testa di cavallo Medici-Riccardi e della Minerva”.

Non tutti sanno che la Testa di cavallo Medici-Riccardi originale greco della seconda metà del IV secolo a.C., i cui segreti sono stati finalmente rivelati grazie al restauro condotto da Nicola Salvioli, che hanno messo in luce iscrizioni, tracce di doratura e molto altro ancora. La straordinaria opera d’arte, che in età rinascimentale era utilizzata come bocca di fontana nel giardino di Palazzo Medici-Riccardi, fu studiata e copiata da Donatello che la utilizzò come modello per le sue sculture equestri, come la Protome Carafa del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

La Minerva rinvenuta casualmente a metà del Cinquecento fu subito portata a Firenze dove Cosimo I de’ Medici la volle nello Scriptoio Calliope a Palazzo Vecchio. La storia di questa statua è intimamente legata ai suoi restauri, a partire da quello integrativo di Francesco Carradori nel 1785, fino a quello assai più recente condotto dal Centro di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

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