Storia del Convento di S. Stefano degli Agostiniani a Empoli |
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A cura di Paolo Pianigiani (Settembre 2023)
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1117 |
Il Vescovo fiorentino Gotifredo proibisce la venuta nel Castello di Empoli a qualsiasi ordine religioso senza il consenso del Pievano |
1119 |
La contessa Immilia (Emilia) dichiara che i Conti Guidi non fonderanno edifici religiosi nell’area donata alla Pieve di Empoli |
1290 |
Una memoria degli Agostiniani (1680 c.a.) ricorda la presenza di due conventi in Borgo a Empoli. Il primo era dedicato a S. Maria Maddalena |
1291 |
Aggressione del piccolo convento organizzata da un canonico e un priore, con l’aiuto di banditi senesi e pistoiesi |
1295 |
Il canonico Jacopo proibisce di edificare Chiesa e convento agli Agostiniani, in Borgo, richiamando l’Instrumento della Contessa Immilia (1119) |
1296 |
La stessa memoria del 1680 c.a., ricorda che Bonifacio VIII concesse una indulgenza a chi ascoltasse messa presso la chiesa di S. Maria Maddalena |
1332 |
Si costituisce la Compagnia della Croce, con sede nella chiesa conventuale di S. Maria Maddalena |
1350 |
I frati chiedono alla Repubblica Fiorentina il permesso di trasferirsi nel castello |
1363 |
Il priore Agostino di Dino acquista una casa con corte nel luogo detto Alanchiostra |
1366 |
Altra casa con orto viene acquistata accanto alla precedente, e/o a un precedente oratorio di cui resta notizia vaga, posizionato nell’attuale refettorio |
1367 |
I frati ottengono dopo molte difficoltà la licenza a costruire il loro convento. La famiglia dei Giuseppi dona l’altar maggiore, realizzato in legno |
1369 |
La Compagnia della Croce chiede al Generale agostiniano Ugolino, di poter trasferire la propria sede nella nuova chiesa in castello |
1370 |
La Compagnia della Croce costruisce la nuova sede all’interno dell’area conventuale, sopra un pezzo di terra donato dal priore fra Giovanni Nuti |
1370 |
Viene affidato alla Compagnia dell’Annunziata il patronato della cappella di destra dell’altare maggiore |
1374 |
Fondazione della Compagnia dell’Annuziata nella nuova chiesa agostiniana intitolata a S. Stefano Protomartire |
1382 |
Agostino di Piero da Firenze lascia una casa posta “in Piazzetta” |
1388 |
Francesco di Livio si fa seppellire in chiesa. In cambio lascia vari legati. E’ la prima notizia che ci è rimasta di una sepoltura all’interno della chiesa |
1390 |
Il priore Michele dà nuovo impulso ai lavori di completamento della chiesa |
1393 |
Il vescovo agostiniano Onorio Visdomini riconosce il miracolo del “grosso”, moneta che prese a sanguinare per le bestemmie di due soldati, vicino S.Stefano |
1395 |
Giovanna di Lapo Pellicciai lascia al convento la propria casa d’abitazione posta presso porta del Noce. Lascia anche un pezzo di terra al Puntone |
1397 |
La Compagnia della Croce acquista la Cappella di S. Elena, l’ultima in fondo di chiesa a destra. |
1398 |
Ghita vedova di Filippo di Marsilio da Firenze lascia ben 50 fiorini d’oro al convento, in cambio della propria sepoltura e per celebrare la festa di S. Antonio |
1399 |
Lorenzo di Bicci dipinge per la Compagnia della Croce la tavola d’altare un polittico di cui rimane la Crocefissione fra dolenti. Costo fiorini 52 e lire 3 |
1399 |
Viene affidata ai Padri la cassa del Consoli e data in custodia al Priore del convento una copia delle chiavi |
1401 |
Viene concesso a Tantino di Piero di Vanni il patronato della cappella a sinistra dell’altar maggiore, dedicata ai santi Lorenzo e Donnino |
1401 |
Matteo di Benozzo Federighi fonda in Santo Stefano un altare dedicato a S. Matteo, obbligando con un lascito i frati ad offiziarlo per la festa del santo |
1402 |
Fra Bartolomeo, francescano, esegue la vetrata istoriata per la cappella di S. Elena |
1402 |
Tantino di Piero di Vanni lascia la propria abitazione e dieci fiorini d’oro come dote alla cappella di S. Lorenzo e Donnino. |
1408 |
La compagnia della Nunziata commisiona l’affrescatura della loro cappella a Gherardo di Jacopo, detto lo Starnina |
1409 |
Il pittore Gherardo di Jacopo detto lo Starnina accetta l’incarico di dipingere le storie di Maria nella cappella dell’Annunziata |
1424 |
Masolino da Panicale dipinge per i Federighi la Madonna col Bambino. Per la Compagnia della Croce nella cappella di S. Elena la Storia della Croce |
1429 |
Giosaffa di Mariano degli Albizi incarica il legnaiolo fiorentino Giovanni di Andrea Marinello di scolpire il Coro |
1432 |
Muore il priore Michele e viene per riconoscenza sepolto nel centro della chiesa e, con l’aiuto economico dello speziale Paolo di Guglielmo, si termina il tetto |
1435 |
Fra Bernardo di Paolo esegue una vetrata istoriata nella cappella dell’Annunziata, con un San Paolo e due “battuti” ai lati di una Annunciazione |
1444 |
I Confratelli della compagnia dell’Annunziata vendono al Pievano Giovanni del Malepa un campo, per pagare lo scultore Bernardo Rossellino |
1444 |
Paolo di Guglielmo Donnini e la moglie Piera lasciano eredi universali i Padri Agostiniani |
1445 |
Bicci di Lorenzo viene pagato per la tavola del S. Nicola da Tolentino. Paga fra Nicola da Roma, priore del convento, e la cede a Pagolo di Guglielmo Donnini |
1447 |
Data di ultimazione del Fonte Battesimale di Collegiata, fatto eseguire da Giovanni Malepa Pievano. L’attribuzione del Paolucci indica Bernardo Rossellino |
1449 |
I Giampieri subentrano nel patronato della Cappella di S. Lorenzo alla sinistra dell’altar maggiore ai Donnini e vi mettono il loro stemma gentilizio |
1465 |
Zita Fiascai lascia due campi a Pratignone in dote al proprio altare, dedicato all’Arcangelo Raffaele, poi smantellato nel tardo ‘500 |
1471 |
Luigi di Lando lascia la sua abitazione ai frati. E’ il capo della compagnia dell’Annunziata |
1474 |
Maestro Giorgio Lombardo è pagato per alcuni lavori di muratura al tetto, un saldo di 10 soldi |
1480 |
I frati comprano dal Maestro delle Muraglie Pieragnolo Salutati 450 braccia quadre di terreno per ampliare il convento |
1497 |
Il maestro provinciale degli Agostiniani Stefano di Jacopo da Empoli compra la torre delle mura posta dietro l’oratorio della Compagnia della Croce |
1500 |
I frati, a corto di denari, decidono di vendere due case per le spese di muratura destinate al convento |
1507 |
La casa donata da Tantino di Piero, vicino a porta fiorentina, viene venduta allo speziale Cristofano. Col ricavato si compra un podere |
1516 |
Biagio di maestro Antonio fabbro da Empoli incarica Matteo di Zanobi di realizzare una colombaia sulla torre acquistata nel 1497 |
1582 |
Durante il provincialato di Simone Maggini la chiesa viene “impianellata” e rimbiancata in parte. I denari li prestò frate Alfonso da Pistoria: 200 lire |
1584 |
Simone Maggini fa aprire in sacrestia una nuova finestra, aggiunge un confessionale e fa imbiancare le pareti |
1597 |
Si fa riparare il tetto della chiesa sopra il Coro. Viene rifatto l’altar maggiore, aggiungendo il Ciborio fatto da Tommaso Dini, che costò 140 lire |
1686 |
Il muratore fiorentino Iacopo Landini costruisce su suo disegno il campanile, più alto di quello del Capitolo di Collegiata |
1780 |
I frati affidano al pittore fucecchiese Alessandro Masini l’affrescatura del Refettorio con l’Ultima Cena. Compenso 20 scudi più vitto e alloggio |
1783 |
Si restaurano le logge del Chiostro, che stavano andando in rovina |
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1808 | Il 24 Marzo Napoleone Bonaparte a Parigi firma il decreto con il quale si ordina la soppressione delle compagnie religiose. Dopo 513 anni i frati Agostiniani escono per sempre dal loro convento. |